Il sale di Jean-Baptiste Del Amo


Il romanzo che vi presento oggi è molto bello, molto cupo e molto sofferto.

Si tratta di un romanzo corale, che si snoda lungo una intera giornata, durante la quale i protagonisti saranno investiti da un flusso doloroso di ricordi, stretti e avvinghiati ad un passato duro e opprimente.

Ambientato in una cittadina di mare della Francia meridionale, racconta la storia di una madre vedova e anziana che invita a cena i figli ormai adulti, ciascuno con la sua vita lontana.
Questa occasione famigliare riporterà alla luce nella memoria dei protagonisti, tutte le violenze fisiche e psicologiche perpetrate da un padre dominante e violento, con parecchi segreti nascosti, la cui figura incombe su tutto il romanzo.
Ciascuno di loro risponderà in modo diverso al richiamo del passato, mostrando come esso abbia influenzato pesantemente la vita infelice che stanno vivendo.

Il libro è scritto molto bene, un testo scorrevole che nel suo dispiegarsi pagina dopo pagina, immerge il lettore in una atmosfera inquietante, densa di cose non dette, di grandi dolori nascosti e di una grandissima povertà, non soltanto materiale. Consigliato.

Si svegliò con la certezza che i bambini dormissero ancora. La prospettiva della cena prese forma nella sua mente e, con essa, la sensazione di questa presenza, quella dei ragazzi nelle loro camere all'altro capo del corridoio, i loro corpi nascosti sotto le coperte.
Un giorno sfilacciato, scivolava dalla finestra e si infrangeva sullo spigolo del comò.
L'alba bagnava la camera.
(Incipit)


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