Acquarium di Marcelo Figueras / L'Asino d'Oro Edizioni




Il libro di oggi è veramente bellissimo, pieno di profondità e di leggerezza narrativa allo stesso tempo, intimo quanto basta per restarne avvinghiati anche quando si è finito di leggerlo.

Sto parlando di Acquarium, opera dello scrittore argentino Marcelo Figueras e pubblicato in Italia da L'Asino d'Oro Edizioni.

Il libro è strutturato in tre parti, ciascuna delle quali riprende il verso di una canzone famosissima e molto struggente di Jacques Brel (cantautore e attore belga degli anni cinquanta del novecento) dal titolo piuttosto drammatico: Non lasciarmi (Ne me quitte pas).

L'amore è un fenomeno naturale di cui non sappiamo quasi niente. un segnale sul quale bisogna imparare a sintonizzarsi, prima di  pensare che ne padroneggiamo il linguaggio. una forza che non esiste come tale, ma che trasforma ogni cosa. l'amore come distorsione dello spaziotempo...
(cit.pag.281)

La storia inizia quando il protagonista principale, uno psicologo argentino, parte verso una delle zone più problematiche del Medio Oriente, alla ricerca dei suoi due figli, rapiti dalla madre.
Qui l'uomo, disperato, incontra una figura femminile che vive sul bordo della propria vita, ed insieme pur senza conoscere l'uno la lingua parlata dell'altra, vivono una storia di amore profondo, fatta solo di gesti muti e di emozioni, che finirà tragicamente.
Su questo intreccio primario si inserisce una seconda storia, due coniugi americani trasferiti in questa parte del mondo dopo le tragedie della vita, e sarà proprio l'acquario come luogo e come metafora, a diventare quel punto focale sul quale convergeranno tutte le trame del romanzo.

Non aveva senso combattere contro l'inevitabile. quanto tempo avevano ancora era una domanda oziosa, la più inutile delle questioni filosofiche. In un universo in espansione tutto tende a separarsi: prima o poi esplode, si disgrega e vola per il cosmo. Nessuno può modificare questo processo. Possiamo solo assecondarlo, lasciarci portare dal vento.
(cit.pag.288)

Ci sono molti temi importanti in questo libro, e sicuramente nessuno meglio dell'autore può spiegarli.
In questo video infatti lo scrittore parla di quali siano state le motivazioni che lo hanno portato a comporre questo romanzo e quale sia il messaggio importantissimo che ha voluto lanciare tra le sue pagine.

Non era ancora arrivata all'istituto quando sentì le prime note di Ne me quitte pas. Chiese al tassista di alzare il volume. Irit adorava Jacques Brel, perchè era belga ma soprattutto perchè era un poeta. Lo considerava un gigante del linguaggio. Certi versi della canzone, che conosceva a memoria, le strapparono un sorriso, che il tassista catturò bello specchietto. "Je t'inventerai / des mots insensès / que tu comprendas ". Sono gli stessi versi che aprono questo libro: " Inventerò per te / parole senza senso / che tu capirai".
(cit.pag.96)

Un libro che sa raccontare con le parole e persino aldilà delle parole, pieno di collegamenti tra i personaggi, le storie, i capitoli, in una sorta di volo dolcissimo, capace di scrutare le pieghe più profonde dell'uomo, dei suoi pensieri, dei suoi desideri e della realtà che muta continuamente.

Un libro che parla alla parte più profonda del lettore.

Consigliatissimo !!


Ringrazio L'Asino d'Oro Edizioni per avermi inviato in omaggio questo splendido libro.



Commenti

Post più popolari