La ballata dei fuochi fatui di Gianluca Grossi / Artetetra Edizioni



La ballata dei fuochi fatui è un ottimo giallo, scritto da Gianluca Grossi, giornalista  e cantautore brianzolo, pubblicato dalla casa editrice Artetetra Edizioni.

Ho letto questo romanzo insieme ad Amalia, un'altra bookblogger di grande professionalità, con la quale abbiamo dato vita a quella che viene solitamente chiamata una lettura condivisa.
In pratica si tratta di leggere ogni giorno lo stesso numero di pagine dello stesso libro e parlarne poi sui social, in questo caso sulle storie di Instagram, per raccontare la trama, i personaggi o l'intreccio.
Questa volta io mi sono occupata della trama mentre Amalia ha parlato dei personaggi, dello stile e della narrazione.
L'esperienza è stata molto positiva, non solo perché mi sono divertita leggendo un ottima storia in ottima compagnia, ma anche perché ho imparato parecchie cose da questa lettura condivisa, come si può ben immaginare.

Ma torniamo al libro, che è ambientato in un collegio maschile della Brianza, negli anni venti del Novecento. Ha una narrazione molto scorrevole, suddivisa in tanti piccoli capitoli che sembrano costituire una sequenza di varie inquadrature, che scivolano agevolmente una dopo l'altra e avvinghiano il lettore con parecchi colpi di scena e un atmosfera misteriosa.

La storia inizia direttamente in classe con una lezione di poesia, tenuta da uno dei personaggi principali del libro ovvero il Professor Rigamonti. Subito, già a partire dal primo capitoletto, si trovano della splendide considerazioni sulla poesia e su quello che rappresenta per gli amanti del genere.

Dunque ragazzi, dovete innanzi tutto capire questo concetto. La poesia non è aria fritta, è il suono delle parole. La poesia porta con sè i semi della conoscenza.
...
Perchè vedete, proseguì, la poesia ci dà modo di gustare il vero senso delle cose, di percepire quella sublime sensazione che supera i limiti imposti dallo spazio e dal tempo, portandoci a credere anche in ciò che non vediamo: l'intimità delle cose, l'essenza di ciò che ci circonda, l'aristocrazia del pensiero.
(cit.pag.5)

In questo collegio dall'aspetto così bucolico, dicevo, viene assassinato il factotum del collegio e quattro ragazzi della classe sono i testimoni oculari dei fatti. Dunque, il colpevole è conosciuto fin dalle prime pagine del romanzo e tutto il libro è improntato alla ricerca delle motivazioni che hanno determinato questo omicidio incomprensibile.

Il Rigamonti era il più perplesso. Il suo volto era una maschera di terrore. In pochi minuti pareva invecchiato di una decina di anni. Sembrava sicuro delle parole dei ragazzi, e non riuscì a trovare altra giustificazione per il pandemonio che avevano sollevato. 
(cit.pag.41)

Fino ad arrivare ad una spiegazione nascosta negli antichi sotterranei del collegio stesso, una storia sordida  e semplice allo stesso tempo, con atmosfere gotiche che ricordano addirittura i tempi bui dell'inquisizione e dei processi alle streghe.

Rimasero senza parole per qualche minuto, ipnotizzati all'atmosfera surreale emanata da quello spazio sotterraneo. Fu per tutti incredibile pensare che, sotto le aule dove per anni s'erano insegnate le basi per tutte le principali materie accademiche, si potesse celare una realtà tanto sconcertante.
(cit.pag. 166)


Un bel libro, avvincente e perfettamente adatto a queste serate invernali. Consigliato !!



Ringrazio moltissimo la casa editrice Artetetra Edizioni per avermi gentilmente inviato questo libro.


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