Il party di Natale di David Beasley di Booth Tarkington


Il party di Natale di David Beasley è un racconto lungo, scritto da un autore americano vissuto a cavallo tra ottocento e novecento, che è stato insignito per ben due volte del prestigioso Premio Pulitzer. Scrittore molto prolifico con oltre 170 racconti, più di venti romanzi e altrettante commedie, è stato a lungo dimenticato e per questo motivo non è molto conosciuto in epoca contemporanea.

Ho letto questo libro proprio il giorno di Natale e l'ho terminato molto rapidamente perché conta  nemmeno cento pagine e la storia comunque è veramente carina.
Si tratta di un racconto di Natale ambientato nei giorni che precedono la festa ed è narrato in prima persona dalla voce di un giovane giornalista.
Il personaggio centrale del libro è ovviamente David Beasley, uomo politico di poche parole e sembra anche di scarsa immaginazione, che durante un party molto particolare nella notte di Natale, dimostrerà in modo inusuale la sua grande umanità e la sua immensa fantasia.

Ripresi a camminare in uno stato tale di stupore che quasi dubitai dei miei stessi occhi ; perché, se la mia vista non mi aveva tradito e non ero preda di disordini visivi o mentali, nessun ragazzo, cane, uccello o gatto, né alcun oggetto di questo mondo visibile aveva varcato quella soglia. 
La "casa più bella" era forse un luogo di ritrovo di fantasmi erranti, che rientravano per riposarsi alle quattro del mattino ?
(cit.pag21)

Il racconto è scorrevole e scritto bene, con uno stile che potremmo definire ottocentesco, è una storia molto semplice, quasi ingenua nella trama, una sorta di favola buona ma con un inizio piuttosto insolito che fa addirittura pensare ad un racconto di fantasmi.
Alla fine la verità sarà svelata e si comprenderanno molte cose, soprattutto la grande capacità degli esseri umani di aiutarsi l'un l'altro.

E Beasley, la testa inclinata all'indietro e il petto in fuori, fece strada con fierezza, avanzando elegantemente a tempo con il ritmo trascinante della musica. Hamilton Swift Junior trainato dalla vecchia bambinaia raggiante lo seguiva sul suo carretto, il braccino sottile sollevato e le dita piegate come se reggesse una mano fidata. 
Quando arrivarono alla porta il vecchio Bob si alzò, li seguì,e, continuando a suonare il violino,accompagnò la processione nell'atrio.
E così il corteo sfilò via e noi restammo a fissare la stanza vuota...
(cit.pag86)

Una piccola chicca, certamente un racconto di grande atmosfera.



Commenti

Post più popolari