Veloce la vita di Sylvie Schenk



Un libro molto molto bello, che non solo ci racconta gli eventi principali della vita della protagonista,
come si può ben intuire dal titolo, ma soprattutto ne racconta le profonde emozioni interiori,
le sensazioni, i dubbi, gli interrogativi. E nel contempo, mentre tutto viene riportato alla luce sul filo
della memoria, senza l'uso di dialoghi diretti, viene raccontata anche buona parte della storia
del dopoguerra francese, abbracciando in pratica tutto il periodo del Novecento in Europa, mostrandone alcuni lati oscuri e altri più disinvolti, eventi che comunque lasciano un segno, che scavano un solco nella vita della protagonista e delle persone che la circondano.
E direi proprio che in questo duplice aspetto, sta la profonda bellezza del libro.

Come ragazzina degli anni Cinquanta sei consapevole dei tuoi complessi di inferiorità e preferiresti essere maschio. Questo desiderio fa sì che non sposerai mai la causa del femminismo più intransigente.
Incipit

I capitoli del romanzo sono brevi e scorrevoli, sono decisamente fluidi e si leggono molto rapidamente,
anche perché si è curiosi di comprendere meglio la personalità della protagonista, Luisa: è sua la vita
che viene raccontata nel romanzo e noi siamo gli spettatori che la osservano. Fin dalle prime pagine si è coinvolti dalla trama, curiosi di vedere quali saranno le sue scelte e dove la porteranno.

Alle sue spalle, lo spettro della guerra appena finita, che lascia strascichi nella vita di tutti i personaggi, in modi diversi ma profondi, influenzandoli nelle decisioni e nei pensieri.

Eppure sei presa da una sensazione di infinito, la tua vita si apre, una fine è impensabile, la tua anima è come quel mulino là fuori, un vero mulino con le pale che girano al vento, che macinano scintille d'amore sempre nuove spargendole per il mondo. L'amore, e soprattutto l'attesa dell'amore, trasforma tutto, le colline, i colori, i significati, anche le stesse parole, solo dopo nascono le poesie.
cit.

Il ritmo del libro è molto avvincente, c'è una sorta di inconsapevolezza dolorosa, forse perchè
l'autrice ha scelto di scriverlo in seconda persona, una modalità piuttosto particolare che porta a creare una certa distanza tra gli eventi narrati e il lettore, e ne accresce così il fascino.

Un romanzo veramente molto intenso, con un sentore quasi autobiografico, seppure non dichiarato,
che ci fa comprendere come tutta la vita della protagonista, ma anche la nostra,
scorra molto molto velocemente, proprio come descritto nelle ultime righe del romanzo:
...e a quel punto ho capito che la mia vita, la nostra vita, così breve la vita, era finita.




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