Io non mi chiamo Miriam di Majgull Axelsson



Quando si legge un libro come questo, un libro che parla degli anni bui del novecento in Europa, si deve assolutamente mettere in conto una certa dose di angoscia, di dolore e di ansia.
L'argomento dell'olocausto suscita sempre in ogni lettore grandi emozioni e non è sufficiente prendere le distanze dalle pagine, chiudere il libro o ripetersi che è tutto finito, veramente finito. Perchè l'orrore delle parole risuona ancora, lento e terrificante nella sua chiarezza, con un grande potere corrosivo e ci offende, ci commuove, indistintamente. 
Questo libro dunque, racconta una storia forte, una storia colma di emozione, una storia che va letta nonostante tutto. Non solo perché è bella, ma anche per conoscere, riconoscere, osservare e ricordare. Soprattutto per ricordare e ancora ricordare e ancora ricordare e ancora e ancora.

Commenti

Post più popolari