L'invitato di Massimiliano Alberti


Molti anni fa ho visitato la bellissima città di Vienna, un luogo magico e indimenticabile, proprio dove Massimiliano Alberti, giovane autore emergente di cui vi parlo oggi, ha ambientato il suo primo romanzo d'esordio intitolato L'invitato.

Ho letto con molto piacere questo romanzo che ha una copertina particolarmente accattivante perchè porta in primo piano un immagine famosissima di Marilyn Monroe.

Il romanzo ha come tema centrale l'amicizia di lunga data fra tre ragazzi ma si parla anche di amori vissuti, di amori sognati e di arte, specialmente di arte moderna ovvero di Pop Art . In particolare viene messo l'accento su di un artista famosissimo, scomparso non molti anni fa, Steve Alan Kaufman, stretto collaboratore di Andy Wahrol. E certamente anche questi accenni artistici, contribuiscono a rendere il libro piuttosto particolare, insieme a una narrazione che a volte presenta dei toni piuttosto retrò, altre volte invece procede più spedita.

Ho chiesto a Massimiliano, reduce dagli onori della cronaca televisiva, di rispondere a qualche semplice domanda per conoscerlo meglio e devo dire che ha accettato con molto entusiasmo.


Parlaci un poco di te e di come è nata l'idea di questo romanzo..
Mah, non credo sia capace di parlare poco di me, lo troverei un diminutivo per tutte le battaglie che ho affrontato sino a oggi per raggiungere ciò che sogno. Questo libro? E' nato come un messaggio verso pochi, poi è diventato un libro, il destino a voluto così. Infatti non è un libro ruffiano che cerca il consenso della massa: è pura narrativa, letteratura.
Quanto tempo hai impiegato a scriverlo? 
6 anni, più due di studio per capire come strutturare un romanzo, sono un perfezionista. Un libro scritto bene è una forma di rispetto verso se stessi e verso i lettori...come dice il marketing, non avrai una seconda opportunità per lasciare la prima impressione. 

Come scrivi, dove scrivi e quando ?
Scrivo su un vecchio Mac, non per una semplice "arroganza materiale", ma per stima verso la filosofia di Jobs: stay hungry, stay foolish. Dove? Ovunque mi trovi e quando trovo il momento per essere concentrato.

Come nascono i tuoi personaggi e quale è  il personaggio che ami di più nel tuo libro?
Prendo delle persone che conosco, le faccio a fettine e poi le lavoro come plastilina sino a creare dei burattini con i fili...che solo io potrò muovere. Il personaggio che adoro di più? Leo! 

Cosa rappresenta per te la pop art?
Un insieme di colori e una forma di arte ribelle, dopotutto, quale altra tipologia di pittura figurativa potrebbe contrastare il classico?

Perché hai scelto proprio Kaufmann ?
Perché è l'ultimo vero artista Pop, secondo i miei gusti. Non sarà un caso, infatti, che egli fu il braccio destro di Andy Warhol. 

Il tuo scrittore preferito?  Oscar Wilde

Quali sono gli ultimi libri che hai letto?
Il bar delle grandi speranze, Vedi di non morire, Love story, Oliver story, The class, L'estate che sciolse ogni cosa, La città interiore, Noi i ragazzi dello zoo di berlino, Cattedrale, Se hai bisogno chiama.

Cosa mi dici di Vienna, dove hai ambientato il romanzo ? 
... e' una città che amo...mi ha cambiato l'infanzia e regalato un libro... 

Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Margarida e scrivere ancora.

Concludo con una citazione dal libro, una frase sull'amicizia che mi è piaciuta veramente tanto...
L'amicizia come l'amore non si sceglie, bensì accade. 


Grazie Massimiliano delle tue parole e di avermi inviato in omaggio il tuo bellissimo libro.





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