Le nostre anime di notte di Kent Haruf



Le nostre anime di notte è l'ultimo romanzo del grande scrittore americano Kent Haruf, un romanzo che incanta per l'atmosfera che vi si respira, per la semplicità della storia raccontata.

Credo davvero che sia  proprio questa la chiave di lettura del libro: la semplicità dei gesti, delle parole, del fluire della vita. Le piccole cose di tutti i giorni, eppure così importanti...

Anche questo romanzo, come la famosa trilogia, è ambientato nella città di Holt e addirittura nelle ultime pagine del libro, si ritrova una piantina molto dettagliata della città, con la localizzazione di tutti i personaggi che hanno animato tutti i libri di Kent Haruf.

La narrazione, scorrevolissima, ha uno sguardo molto semplice, sembra quasi restia a mostrarsi, tutto è diretto e disadorno, forse per lasciare al lettore e alla sua immaginazione un ampio spazio di respiro.

La storia narra di un incontro in età molto matura, tra un uomo e una donna, vicini di casa in un piccolo paesino di provincia nella grande pianura americana.
Un incontro che nasce in una maniera piuttosto insolita, e diventerà subito un aspetto indispensabile nella vita di entrambi i protagonisti, soprattutto per la grande comunicazione che si instaura fra di loro.
Una comunicazione verbale ma anche di piccole abitudini, di piccoli e grandi fatti condivisi, con una grande grandissima poesia.
Come sempre accade, la vita poi si metterà in mezzo e cambierà alcune cose nel gioco degli avvenimenti.

E poi ci fu il giorno in cui Addie Moore fece una telefonata a Louis Waters. Era una sera di maggio, appena prima che facesse buio.
Vivevano a un isolato di distanza in Cedar Street, nella parte più vecchia della città, olmi e bagolari e un solo acero cresciuti sul ciglio della strada e prati verdi che si stendevano dal marciapiede fino alle case a due piani. era stata una giornata tiepida, ma di sera aveva rinfrescato. Dopo aver camminato sotto gli alberi, la donna svoltò all'altezza della casa di Louis.
Quando Louis le aprì la porta, lei disse, Posso entrare a parlarti di una cosa?
(incipit)

Il libro è bellissimo, dolcissimo, lo vedo come un piccolo spaccato di vita, in un'età in cui si diventa naturalmente più indifesi e fragili.

Consigliatissimo.


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