Due di due di Andrea de Carlo



Un libro di Andrea de Carlo pubblicato per la prima volta alla fine degli anni ottanta del novecento, che ho amato fin dalle prime pagine, un romanzo intenso che anticipa alcuni dei temi che saranno poi ripresi dall'autore nelle opere successive.

La storia è molto coinvolgente, racconta dell'amicizia di due ragazzi quattordicenni durante i primi anni nel ginnasio e continua poi lungo tutto il corso della loro vita, per oltre vent'anni. Una storia piena di nodi e ingarbugli, discussioni e mal di vivere, un'amicizia assolutamente unica e profondamente vissuta da entrambi i protagonisti.

La prima volta che ho visto Guido Laremi eravamo tutti e due così magri e perplessi, così provvisori nelle nostre vite da stare a guardare come spettatori mentre quello che ci succedeva entrava a far parte del passato, schiacciato senza la minima prospettiva. Il ricordo che ho del nostro primo incontro è in realtà una ricostruzione, fatta di dettagli cancellati e aggiunti e modificati per liberare un solo episodio dal tessuto di episodi insignificanti a cui apparteneva allora.
In questo ricordo ricostruito io sono in piedi dall'altra parte della strada a guardare il brulichio di ragazzi e ragazze che sciamano fuori da un vecchio edificio grigio, appena arginati da una transenna di metallo che corre per una decina di metri lungo il marciapiede.
Incipit.

L'io narrante della storia è Mario, tra i due amici quello che rappresenta la parte fondamentalmente più solida della coppia, e che riuscirà, dopo i periodi burrascosi della gioventù, a costruirsi una vita e una famiglia importanti.
La sua voce descrive, oltre a questo strettissimo e incredibile rapporto di amicizia, anche vent'anni di storia italiana con le sue trasformazioni, i suoi malesseri, i cambiamenti e quella sottile atmosfera di insoddisfazione che permeava i mitici anni settanta e ottanta.

E' un libro in cui Andrea de Carlo analizza finemente, dettagliatamente e in maniera assolutamente meravigliosa, tutte le sensazioni e i sentimenti e le rabbie e i dolori e la sofferenza e le gioie dei due personaggi principali.
Luci e ombre cui fanno da contorno molte altre figure importanti, fino a tessere una sorta di arazzo, un mosaico, oserei dire un caleidoscopio dalle sfumature molto molto interessanti.

Devo dire che questa è stata una lettura molto avvincente, leggere questo romanzo pagina dopo pagina ha fatto nascere in me un profondo affetto per i suoi personaggi e le loro vicende e le loro vite. E alla fine dispiace, dispiace effettivamente parecchio, lasciarli andare per la loro faticosa strada.
Soprattutto perché nelle ultime righe dal sapore tragico ma in un qualche modo risolutivo, l'autore riesce ancora ancora una volta a sorprenderci.

Assolutamente consigliato.



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